Generale francese. Insegnò alla scuola militare di Brienne, dove ebbe
come allievo Napoleone Bonaparte. Divenuto ufficiale di artiglieria,
combatté con l'armata del Reno e, allo scoppio della Rivoluzione
francese, fu nominato presidente del club dei giacobini di Besançon.
Promosso generale di brigata e poi di divisione, nel 1793 assunse il comando
dell'armata della Mosella e del Reno, e nel 1795, a capo dell'armata del Nord,
conquistò Amsterdam. Ritornato a Parigi, guidò la guarnigione che
represse la sommossa popolare del 1° aprile 1795. Sospettato di aver
complottato con i realisti contro la Rivoluzione, fu esonerato dal comando
(1796), divenendo, tuttavia, presidente del Consiglio legislativo dei
Cinquecento. Il colpo di Stato seguito a una congiura realista (settembre 1797)
provocò il suo arresto e la deportazione nella Guiana (1798). Riuscito a
fuggire, riparò in Inghilterra, lavorando per la restaurazione borbonica;
prese parte al complotto di G. Cadoudal contro Napoleone e, recatosi a Parigi
clandestinamente, fu arrestato (febbraio 1804). Venne trovato strangolato in
carcere (Les Planches, Giura 1761 - Parigi 1804).